I problemi di umidità negli edifici sono una tra le patologie più diffuse nell'ambito delle costruzioni e tra le principali cause non solo del degrado degli immobili, ma anche della diminuzione del confort abitativo e della salubrità degli ambienti.
Visivamente il fenomeno viene individuato da chi occupa l’edificio sotto forma di muffe e degradi superficiali, ma le cause possono essere molteplici e non sempre di facile identificazione e soluzione.
Tra le varie cause vi possono essere infiltrazioni d’acqua piovana o di impianti, risalita capillare dalle fondazioni, condensazione di umidità nei punti freddi delle strutture.
Quest’ultime, dovute a cattivo isolamento e difetti costruttivi, sono probabilmente le più frequenti, soprattutto negli edifici di recente costruzione, elemento che rende la questione ancora più delicata e sentita da chi vi vive; in questo articolo si parlerà proprio di questa casistica.
Condense e muffe (macchie di colore nero o verde) si formano in una determinata zona dell’involucro esterno dell’edificio (pareti, serramenti, solai) nella quale la temperatura superficiale raggiunge valori troppo bassi tali da creare le condizioni di formazione di muffa (circa 15°) o da causare la condensazione dell’umidità dell’aria (c.d. temperatura di rugiada, 13° circa) che, a contatto con la superficie fredda, si trasforma da stato gassoso a stato liquido.Questo fenomeno si verifica nella stagione invernale soprattutto in corrispondenza delle zone “critiche” quali pareti a Nord, angoli, punti dietro ai mobili dove vi è meno movimento d’aria e locali nei quali si ha più produzione di vapore, quali bagni e cucine. Quasi sempre la causa è da ricercarsi in errori di esecuzione o progettazione, soprattutto nelle costruzioni recenti con struttura in cemento armato, essendo il calcestruzzo e le discontinuità dei materiali (c.d. ponti termici) elementi critici dell’involucro che, se mal considerati, possono originare problemi anche consistenti. I ponti termici, oltre a disperdere calore verso l’esterno, sono la causa principale della formazione di umidità e muffa nelle case e, trovandosi a temperature più basse delle zone circostanti, sono come dei catalizzatori dell’umidità presente nell’aria.Va comunque precisato che, pur in presenza di difetti costruttivi, una buona conduzione dell’abitazione può aiutare a limitare queste problematiche: una ventilazione regolare dei locali, una buona regolazione dell’impianto di riscaldamento ed evitare di stendere il bucato in casa contribuiscono a mantenere l’umidità ambientale entro valori ideali (45-60%).
L'indagine
Come tutte le patologie per trovare la “cura” giusta è necessario eseguire diagnosi ed esami attenti e mirati, in modo da risalire alle cause del problema ed individuarne la soluzione migliore. La tecnica ideale per l’analisi delle dispersioni e dei ponti termici è la termografia, ormai largamente diffusa ed utilizzata, con la quale è possibile individuare e mettere in evidenza le differenze di temperature sulle pareti generate dai ponti termici e nei punti più freddi non correttamente isolati, dove l’umidità dell’aria condensa formando poi la muffa (vedi pagina del sito dedicata alla termografia).
Le soluzioni
Scrivici senza impegno.
Un nostro consulente ti contatterà nel più breve tempo possibile per discutere delle tue esigenze.
Studio PROclima
Via Arturo Viligiardi, 52
53100 Siena
Tel. 0577 600591
WhatsApp 3496537482
Cell. 349 6537482
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
9:00-18:00
CHIUSO
CHIUSO
©
Studio PROclima -
Powered by Studio Hamelin - Grafica e Comunicazione.