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Nel prossimo Decreto "Rilancio" in dirittura d’arrivo (provvedimenti per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza Covid-19), il Governo dovrebbe portare al 110% l’aliquota di detrazione fiscale spettante agli interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico, con riferimento alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
L’ecobonus maggiorato per gli interventi di riqualificazione edilizia, già ribattezzato superbonus, dovrebbe riguardare i lavori di entità rilevante e non i piccoli interventi di ristrutturazione: nel primo comma della bozza attuale vengono indicati 3 interventi indicati, definiti “trainanti”.
Intervento a) Cappotto termico su una superficie superiore al 25 per cento della superficie disperdente totale del fabbricato, con limite di spesa agevolabile pari a 60 mila euro per ogni unità immobiliare dell’edificio.
Intervento b) Pompe di calore in sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria, con limite di spesa agevolabile pari a 30 mila euro per ogni unità immobiliare dell’edificio se abbinato all’installazione di impianti fotovoltaici o impianti di micro cogenerazione (interventi sulle parti comuni degli edifici, o su singoli edifici)
Intervento c) Pompe di calore o caldaie a condensazione in sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti negli edifici unifamiliari, con limite di spesa agevolabile pari a 30 mila euro
In abbinamento ad uno degli interventi indicati è prevista anche la possibilità di usufruire del superbonus per il fotovoltaico, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 48 mila euro e comunque nel limite di spesa di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico.
L’altra importante novità riguarda la riduzione delle quote annuali di ripartizione della detrazione, che da 10 sarebbe ridotta a 5, dimezzando ulteriormente i tempi di rientro della spesa (e raddoppiando quindi il rendimento dell’investimento!).
Dovrebbe essere anche prevista la possibilità di cedere il bonus alle imprese esecutrici o alle banche, tramutandolo quindi in sconto immediato che permetterebbe di fare i lavori senza spendere nulla (a patto chiaramente che l’impresa o la banca accetti di prendersi in carico il bonus, difficilmente sostenibile per la maggior parte delle ditte).
Ma la domanda di tanti è: “che vuol dire detrazione del 110%? Che mi ridanno più soldi di quanto ho speso?”. In sostanza si, ovvero se spendo 10'000 € di lavori lo Stato mi riconosce una detrazione dall’Irpef di 11'000 € spalmata su 5 anni, a patto ovviamente di avere un’adeguata capienza fiscale (ovvero, se pago 1'000 € all'anno di Irpef non posso detrarne 2'200, perché la rimanente la perdo e non viene data a credito)
Per quanto scritto il condizionale è d’obbligo perché al momento il Decreto è in fase di completamento, ma entro pochi giorni dovrebbero essere sciolti tutti i dubbi con l’uscita del testo finale contenente tutti i dettagli.
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